Museo Civico "Beata Diana Giuntini"

Museo Civico "Beata Diana Giuntini"

Dal mese di ottobre entra in vigore l'orario invernale dei musei, come specificato nel prontuario di seguito riportato.

 

 

Contatti:

Via Cimitero - Santa Maria a Monte (Pi)
0587.261640
Negli altri giorni sarà possibile visitare il Museo su prenotazione contattando il numero 333.3495168.

 

Inaugurati il 21 Aprile 2014, i locali espositivi, organizzati su due piani, sono stati ricavati da un’antica abitazione ristrutturata, situata in continuità con l’area archeologica de “La Rocca”.
Al piano terra trova collocazione la tematica più legata alla storia locale e alla figura della patrona del paese, la Beata Diana Giuntini.

 

La Sala della Beata

La sala, coinvolgendo la figura storica della “Beata Diana Giuntini”, si propone l’obiettivo di  dipanare la storia biografica della patrona, festeggiata con la tradizionale Processione delle Paniere ogni Lunedì di Pasqua.

Molteplici le opere di pregio: oltre al canto scritto da Giosuè Carducci nel 1857, il museo espone il “Libro d’oro”, registro che, raccogliendo dal XV al XVIII secolo i documenti religiosi più significativi della Parrocchia, contiene la principale fonte da cui è stato possibile estrapolare la vita e le opere della ragazza: la Vita della Beata Diana di Santa Maria a Monte, scritta dal Can. Giovan Battista Dini nel 1713.

E’ inoltre possibile ammirare sia il documento trecentesco che cita un hospitali Beatae Dianae sia l’unica opera pittorica che ritrae la Beata Diana: l’olio su tela realizzato nel 1734 da Antonio Domenico Bamberini, artista del barocco fiorentino attivo nella Diocesi di S. Miniato nella prima metà del ‘700.

Infine l’esposizione, riferendosi al segno più celebrato dalla tradizione, il miracolo della trasformazione del pane che Diana portava nel grembiule in rose e fiori, ha mirato a rivisitare in chiave moderna tale episodio, includendo nel percorso la terracotta di Nello Bini e il dipinto di Antonio Possenti.

 

La Sala dello Stemma

La sala, ideata come una sorta di “benvenuto” ai visitatori, lega lo stemma araldico del Comune di Santa Maria a Monte, la Vergine in trono con Bambino, visto sia nella sua versione attuale sia nella sua veste quattrocentesca, alla statua medievale della Madonna col Bambino, scultura in legno dipinto e dorato conservata nella Chiesa Collegiata di Santa Maria a Monte. Evidente infatti risulta essere il rapporto di filiazione tra una delle più preziose e antiche opere d’arte del territorio, datata al 1255, e quello che poi andò a costituire il simbolo civile della comunità.

Nella medesima sala è esposta anche una statua purtroppo acefala (foto 8), rara testimonianza dell’arte scultorea toscana della fine del secolo XII, forse originariamente impiegata con funzione di statua reggileggio del pulpito dell’antica Pieve di Rocca, ora visibile nella Collegiata. Rinvenuta in seguito al crollo di una porzione della Rocca nel 1950, la statua rappresenta probabilmente un Profeta dell’Antico Testamento ed è stata attribuita alla scuola del Maestro Biduino.

 

La Sala Multimediale

La sala ospita un filmato che illustra, attraverso ricostruzioni tridimensionali del paesaggio e delle strutture rinvenute, le caratteristiche dell’insediamento pianeggiante di Sant’Ippolito e di quello collinare di Santa Maria a Monte. La ricostruzione parte dall’età etrusca, caratterizzata dai paesaggi d'acqua creati dai meandri dell'Arno e dell'Usciana; segue l’epoca romana imperiale e tardo-antica, quando i due fiumi segnano i limiti della centuriazione in cui si inseriscono le strutture di Anniano, mentre sul fiume si svolge una vivace attività di scambi, assecondati dalla strada che corre sulla sponda destra. La proiezione si conclude con l’età medievale, quando il territorio viene organizzato nel sistema dei castelli, e in pianura, scomparso l’insediamento di Sant'Ippolito, il paesaggio è caratterizzato da approdi lungo il fiume e colline coltivate a viti, olivi e cereali.

Fra le testimonianze di epoca etrusca si espone il cippo proveniente dall’area di Sant’Ippolito in Anniano (fig. 10), databile tra VI e V secolo a.C., che era in origine impiegato come segnacolo funerario ed apparteneva ad una necropoli di età etrusca non localizzata, forse collocabile nell’area di S. Ippolito.

 

Le Sale dei Reperti Archeologici

Il primo piano è dedicato al percorso più prettamente archeologico, dal momento che i vani permettono, oltre all’interazione visiva, l’accesso all’area de “La Rocca”.

La prima sala illustra l’età romana e tardo-antica. Lo scavo di Sant’Ippolito ha permesso di ricostruire parte di un impianto produttivo di epoca romana destinato alla produzione del vino, e in particolare gli ambienti per la pigiatura delle uve. Sono esposti i reperti relativi alla vita dell’insediamento nella prima età imperiale, con oggetti legati alle mansioni della vita quotidiana.

Fra l’età tardo imperiale e l’Alto Medioevo nel sito si impianta un edificio religioso con relativo cimitero, pertinente ad un insediamento rurale ad oggi non identificato.

La seconda sala è dedicata all’età medievale, e specificamente all’insediamento sulla Rocca di Santa Maria a Monte, dove già dall’VIII secolo è attestato un oraculum dedicato a Santa Maria Assunta, dipendente dalla pieve di Sant’Ippolito in Anniano. Attorno a questo edificio cresce un abitato che determina nel tempo il sopravvento della Rocca sul sito di Sant’Ippolito. Infine, sono ricostruiti gli ampliamenti della chiesa nel pieno Medioevo e il suo smantellamento a partire dalla metà del Trecento, in occasione della costruzione di una fortificazione da parte dei Fiorentini.

 

 

Allegato La_Sala_della_Beata.jpg (186,42 KB)
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